I NUMERI DELLO STRESS: ARRIGO SACCHI

Arrigo Sacchi esattamente ventanni fa lasciò la panchina del Parma di Tanzi causa stress. Era l’1 febbraio del 2001 e da sole 3 partite l’allenatore,il cui nome sarà legato per sempre al Milan di Berlusconi, Galliani, Van Basten, Maldini, aveva preso il posto dell’esonerato Malesani. Era un Parma già in declino, a causa soprattutto delle malefatte (fuori dal calcio) di Tanzi, ma che ancora non aveva smobilitato: in quella squadra c’erano Buffon, Thuram, Cannavaro, Marcio Amoroso….

Con Sacchi arrivarono in campionato due pareggi, con Inter e Lecce, e una vittoria a Verona con doppietta di Di Vaio. Un inizio insomma tranquillo, per un allenatore normale. Ma non per Sacchi, che a Verona aveva avuto una crisi ipertensiva e si era accorto di non reggere più le pressioni della Serie A ed in generale del campo. Quelle che nel Milan delle due Coppe dei Campioni consecutive erano gastriti oltre dieci anni dopo rischiavano di diventare qualcosa di peggio. Di qui le clamorose dimissioni presentate ai Tanzi ed al direttore sportivo Fedele.

Problemi di questo tipo Sacchi ne aveva già avuti nei 6 mesi all’Atletico Madrid, stagione 1998-99, dopo oltre un anno di inattività in seguito al suo triste ritorno al Milan, ed il suo caso, all’epoca aveva 55 anni, innescò un dibattito sullo stress da lavoro, sul burn out e cose del genere.L’ipotesi che circolava all’epoca era che Sacchi,non avendo avuto un passato importante da giocatore,spendesse molte più energie nervose e mentali per “giustificare” la sua presenza da allenatore ad un così alto livello.Si dice anche che Sacchi fosse consapevole che la sua carriera da allenatore causa questo logorio non potesse essere lunga. Infatti quando successivamente accettò incarichi dirigenziali nello stesso Parma, nel Real Madrid e nella FIGC precisò subito che in nessun caso sarebbe tornato in panchina.

Io credo però che il motivo di questo pesante stress emozionale non fosse il suo non passato da calciatore importante,ma dipendesse principalmente dai suoi numeri e vi spiego ora il perché.

ARRIGO SACCHI    01/04/1946

Numero più presente,in eccesso,il 9 (lettere I,R,ben quattro su un totale di 12 lettere)

Desiderio inconscio 8 (somma delle sue vocali,A+I+O+A+I= 1+9+6+1+9=26=2+6=8)

Assenza del numero 5 ( non ha infatti nel suo nome e cognome lettere E,N,W).

 

Partiamo dal numero 9 così forte.Una pulsione del genere determina una mente intuitiva,innovatrice,una mente che viaggia sempre,che non stacca mai(forse solo qualche ora di notte…),che vuole lasciare il segno con le sue idee.Nello stesso tempo 9 in eccesso genera anche emotività,stress,con possibili scatti d’ ira,soprattutto nelle situazioni in cui non si viene seguiti nei propri ideali,nelle proprie convinzioni ( un giocatore con 9 forte può accendersi improvvisamente anche per semplici provocazioni di un suo avversario). 9 forte è un precursore,le sue idee sono molto spesso in anticipo rispetto ai tempi e capita purtroppo che le persone con cui ha a che fare non lo prendono troppo in considerazione,anzi magari lo possono persino considerare un “pazzo” visionario.Arrigo Sacchi per sua grande fortuna e per quella di tutto il calcio mondiale incontrò Silvio Berlusconi,presidente all’avanguardia per eccellenza,una persona che si innamorò delle idee di calcio di Sacchi e lo spalleggiò nei suoi primi momenti di difficoltà al Milan.

Riassumendo quindi un forte stress accompagnò la carriera dell’allenatore di Fusignano a causa del logorio continuo derivante da una mente emotiva,sempre al lavoro,sempre in azione e volta continuamente a diffondere ideali non convenzionali in un ambiente vecchio e tradizionalista come quello del calcio.

A questa tipologia di stress aggiungiamo poi la rigidità derivante dal desiderio inconscio 8 e dal 5 mancante.

8 come pulsione più profonda vuole ottenere risultati importanti anche a costo di sacrifici e duro lavoro.Il logoramento dell’ 8 però nasce dal fatto che deve avere tutto sotto controllo,ogni situazione deve essere prevista,programmata,niente deve essere lasciato al caso( il metodo di Sacchi non a caso si basava sulla ripetizione ossessiva,quasi maniacale,di certi movimenti e idee di gioco).

L’8 vuole arrivare ad un determinato obiettivo e difficilmente cede,difficilmente accetta compromessi,l’obiettivo va raggiunto.A tutto ciò si unisce poi la mancanza del numero 5 ,aspetto che provoca difficoltà ai cambiamenti e poca flessibilità. Arrigo Sacchi aveva idee e metodi di lavoro mai visti all’epoca,non convenzionali e credeva fortissimamente in queste sue ideologie,che infatti segneranno per sempre la storia del calcio mondiale. Il problema era che per attuarle,per metterle in pratica,per convincere della loro bontà giocatori e ambiente esterno,sono stati necessari mesi di logorio fisico e stress mentale estremo.Sacchi doveva vincere la diffidenza culturale italiana nei suoi confronti e per farlo ha dato adito a tutte le sue armi ,ideologiche(9 forte) e di lavoro maniacale sul campo,dove non lasciava passare niente,era inflessibile( desiderio 8 e 5 mancante),tutte le situazioni dovevano essere previste,sottocontrollo .

Capite bene quindi che un simile impegno protratto per un periodo prolungato di anni e a così alto livello era inevitabile terminasse in qualche tipologia di logoramento mentale.Con il Metodo di profilazione numerica sarebbe stato possibile prevedere in partenza queste situazioni e quindi forse il magnifico calcio di Arrigo Sacchi sarebbe potuto durare ancora per parecchi anni.

 

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