TUCHEL,ESONERO DA NON “CONOSCENZA”

Thomas Tuchel esonerato dal PSG a causa di un’intervista? Pare proprio che questo sia uno dei motivi dell’allontanamento del tecnico tedesco dalla panchina del club d’oltralpe. Stando a quanto riportato da L’Equipe, infatti, al ds dei parigini Leonardo non sarebbero andate giù alcune dichiarazioni dell’ex Dortmund all’emittente tedesca Sport1.Va detto che il rapporto Tuchel-Leonardo era ai minimi termini,tra i due non c’era dialogo,le non conferme di Cavani e Thiago Silva non erano andate giù al tecnico tedesco che a settembre aveva preso le distanze sugli arrivi in prestito di Rafinha e di Moise Kean,voluti invece da Leonardo.

Ecco comunque le frasi incriminate: “Ad essere onesti nei primi sei mesi al PSG mi sono chiesto: “Ma sono ancora un tecnico oppure un politico o un ministro dello sport? Dov’è il mio ruolo di manager in un club del genere?” Mi sono detto: “Io voglio solo allenare”. Sono diventato un allenatore per questo motivo ed è ciò che sono ovunque io sia. Basta che ci sia un campo dove allenarsi e un lettore DVD per analizzare i video. In fondo, amo il gioco del calcio e posso avere questa soddisfazione in molti modi. Farlo al PSG a volte risulta facile, altre invece è una sfida perché una società come questa ha una serie di influenze al di là del semplice interesse verso la squadra. Amo solo il calcio e in un club come questo, non sempre si tratta solo di questo”.

Tuchel poi parla anche della sconfitta nella finale di Champions contro il Bayern Monaco: “Abbiamo perso la gara decisiva e non ci siamo mai sentiti come se avessi convinto chi ci segue o che avessero apprezzato quanto fatto. E questo ti rende triste e amareggiato. Le aspettative attorno al PSG sono estreme, sia dentro che fuori dal club. Abbiamo la sensazione che il senso di riconoscenza per quanto fatto nei nostri confronti non sia lo stesso che si vive al Bayern. Il pensiero è sempre lo stesso: “Hanno Di Maria, Mbappe e Neymar ed è normale che vincano col Bordeaux e così questo non diventa più un traguardo”.

Oltre a questo si parla anche di rapporti non idilliaci con Mbappe(si vocifera che l’esonero di Tuchel ed il sempre più probabile ingaggio di Mauricio Pochettino possano indurre il ragazzo a non lasciare la Francia ed il PSG) e l’utilizzo “fuori ruolo” di Marquinos e Danilo,che si sono lamentati in talune circostanze della cosa( Danilo soprattutto,preso da Leonardo per giocare a centrocampo,veniva utilizzato da Tuchel in difesa).

Al di là però di queste disquisizioni tecnico tattiche,che secondo il mio parere spettano sempre e solo all’allenatore,dato che è lui che vede i ragazzi tutti i giorni e conosce meglio di tutti quanti le dinamiche del suo gruppo,volevo ancora una volta ribadire come i numeri avrebbero già in partenza evitato o risolto tutta questa serie di equivoci e malumori sopra citati.

Thomas Tuchel      29/08/1973

Personalità 1 (somma di tutte le lettere del nome e cognome ridotte ad una cifra,2+8+6+4+1+1  2+3+3+8+5+3=22+24=46=4+6=10=1)

Già sarebbe bastato solo questo aspetto per capire parecchie dinamiche.Personalità  1  crede fortemente nelle proprie possibilità, è efficiente,ben organizzata,dedita al lavoro,predilige agire in autonomia,senza interferenze,ha bisogno di un ruolo che gli permetta di esprimere le proprie capacità ed essere considerata.Il binomio con un Leonardo “un pò invadente” capite bene non poteva essere funzionale e duraturo e grazie alla conoscenza dei numeri questa cosa la si poteva capire da subito,prima di iniziare o di pensare di far coesistere queste due personalità.

Prendo in considerazione un secondo valore,il Lato Debole , numero che si ottiene mediante un calcolo relativo alla data di nascita(che ricordo essere 29,cioè 2+9=11=1+1=2, 08,quindi 8,1973,cioè 1+9+7+3=20=2).Nel caso di Thomas Tuchel il lato debole risulta essere il numero 6.

Ciò significa che questo valore non agirà su questa persona in modo equilibrato,non sarà stabile,avrà delle alternanze.

Da un lato di certo tale valore rende Tuchel pignolo,ancora più convinto delle sue idee,dei suoi metodi,gli piacerebbe venissero assolutamente seguiti (e abbiamo visto invece come per esempio le conferme di Thiago Silva e Cavani che lui voleva,non sono state condivise dalla società).

Dall’altro,e lo intuiamo dalla seconda affermazione della sua intervista( ” Le aspettative attorno al PSG sono estreme, sia dentro che fuori dal club. Abbiamo la sensazione che il senso di riconoscenza per quanto fatto nei nostri confronti non sia lo stesso che si vive al Bayern”),il 6 lato debole può far percepire le responsabilità come più gravose,si intuisce che Tuchel vorrebbe maggiore considerazione per gli ottimi risultati ottenuti,mentre quello che lui avverte e critica è soprattutto questo senso di vittoria scontato,come se tutto al PSG fosse facile,come se vincere fosse sempre obbligatorio.

Alla luce dei due valori numerici sopra citati capite bene forse adesso anche il perché delle affermazioni di Tuchel nell’intervista in questione.Io credo che esonerare un allenatore che è arrivato alla finale di Champions League pochi mesi fa e che in questa stagione,nonostante tantissimi infortuni,si sia qualificato primo nel girone di Champions e sia al vertice della Liga francese,sia una scelta sbagliata.

La colpa però è purtroppo sempre dell’ignoranza,della non conoscenza,perché se tu sai che il tuo allenatore ha determinate caratteristiche come personalità, dopo non puoi pensare di modellarlo all’immagine che più ti piace o stupirti nello scoprire strada facendo che non era la persona che tu ti eri immaginato.Tuchel è sé stesso e fa bene ad esserlo,a sbagliare è la dirigenza ancora una volta che sceglie un allenatore senza sapere realmente che caratteristiche caratteriali abbia.Il metodo di profilazione numerica risolverebbe alla radice il problema di scoprire i tratti più nascosti di un individuo,però affidarsi ad esso ad alto livello rappresenterebbe per la nostra cultura assai “antica” un salto di qualità come crescita verso la conoscenza e come apertura mentale che non so quante persone a oggi sarebbero disposte e capaci di fare.

 

 

 

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