IL FALSO MITO DELLO SPOGLIATOIO

IL FALSO MITO DELLO SPOGLIATOIO

“Quando inizi ad allenare poco dopo aver smesso di giocare pensi di sapere tutto,in realtà non sai
nulla,bisogna studiare”- CARLO ANCELOTTI

“Sono stato calciatore, so cosa vuol dire vivere lo spogliatoio, e so per certo che quando si creano le condizioni adatte i giocatori non si risparmiano mai, corrono anche per il compagno in difficoltà.”

In questa dichiarazione compare la frase,ormai credo sentita miliardi di volte,”sono stato calciatore,o sportivo in genere,SO COSA VUOL DIRE VIVERE LO SPOGLIATOIO”

Frase che anche i dirigenti ripetono molto spesso quando devono motivare la scelta di un allenatore,” lui è stato un ex giocatore importante,quindi capisce e conosce le dinamiche dello spogliatoio…”.

Nella realtà cosa determina avere o meno uno spogliatoio compatto e quindi una squadra unita?

Siamo di fronte ad un insieme di individui con personalità diverse che devono accordarsi tra loro per raggiungere un obiettivo comune.
Per fare ciò ognuno di loro dovrà rinunciare a qualcosa di sé a scapito dell’interesse comune.

Secondo la nostra cultura un allenatore che è stato giocatore importante riesce con maggiore efficacia a comprendere le diverse personalità che ha in squadra e a unirle in direzione di un obiettivo comune proprio perché lui ha già vissuto le famose “dinamiche” di spogliatoio.

Io credo invece che il vero e forse unico vantaggio che un ex giocatore ha riguarda la sua credibilità all’interno del gruppo,nel senso che parte avvantaggiato rispetto ad un allenatore non “ex giocatore famoso”.Parte in vantaggio perché i giocatori hanno più rispetto,danno più peso a quello che lui dice e propone essendo stato a suo tempo un professionista importante.Questo maggior credito iniziale gli garantisce la possibilità di poter commettere errori in più rispetto ad un suo collega non ex calciatore famoso e lo rende più stabile anche agli occhi della dirigenza,più “tenera” a perdonare eventuali suoi sbagli.

Non è invece secondo me veritiera la tesi che essendo stato un ex giocatore sia automaticamente capace di conoscere meglio le diverse personalità dei suoi atleti.Questo aspetto può valere solo nella misura in cui questo allenatore sia anche un grande conoscitore di menti e di tutto quello che sta dietro la semplice apparenza,la facciata di una persona.

Un gruppo funziona se noi conosciamo a fondo le personalità che abbiamo davanti e se poi siamo bravi a convincerle che fare certe cose porterà vantaggi a loro stessi ma soprattutto a tutto il gruppo squadra.

Per questo motivo ritengo più importanti strumenti come la psicologia,la Pnl, la numerologia o pedagogia dei numeri per arrivare a conoscere profondamente chi si ha davanti piuttosto che l’ancorarsi dietro il solito cliché “SA COSA VUOL DIRE VIVERE LO SPOGLIATOIO”.

Per tornare all’ argomento della profilazione numerica,a noi basta un semplice conteggio,ad esempio la somma delle vocali del nome e del cognome,per capire già che tipo di desiderio,di pulsione profonda avrà la persona che abbiamo davanti.

Questo aspetto nella creazione di un gruppo è fondamentale perché già in partenza ci permette di capire che individuo abbiamo di fronte e ci da indicazioni su quali giocatori potrebbero meglio abbinarsi con questa persona.

E il calcolo delle vocali è solo uno dei molteplici aspetti che un quadro numerologico può portare a farci conoscere,ma già ci potrebbe aiutare in fase di creazione di un gruppo che si voglia poi definire compatto.

️ES. La somma delle vocali del nome e cognome di questa persona immaginaria è 5( abbiamo I=9,O=6,E=5,U=3,I=9,quindi 9+6+5+3+9=32=3+2=5),avremo quindi davanti un individuo che desidera sentirsi libero,non vuole essere ingabbiato né vincolato,vuole poter sperimentare.

E’ quindi evidente che dal punto di vista tecnico non sarà un giocatore che ama eseguire gli schemi o per lo meno lo può fare,ma con la libertà poi di inventare quello che più gli piace.

Quindi se il nostro obiettivo sarà quello di costruire una squadra schematica e molto esecutrice,di giocatori così ne potremmo tenere al massimo 1-2,altrimenti il rischio è di creare spaccature nel gruppo tra chi esegue e ama eseguire e chi invece vuole poter più inventare che preoccuparsi delle esecuzioni.

Se il risultato della somma delle vocali fosse stato invece 1(A=1,I=9,O=6,U=3,I=9,totale 1+9+6+3+9=28=2+8=10=1),avremmo avuto invece una persona che vuole se possibile dire la sua,che vuole essere assolutamente ascoltata e considerata,che tende a fare di testa propria e ad essere risoluta nel risolvere i problemi(pretende questa risolutezza anche da chi lavora con lui). Se a questo desiderio profondo 1 non si associa anche un suo reale alto valore tecnico sul campo,poi diventa difficile la gestione(un giocatore che non è tra i migliori,che gioca poco,poi non accetta volentieri di non essere considerato se ha Vocali 1).

Questo è solo un esempio di cosa ci può portare un analisi approfondita delle personalità che abbiamo davanti e un quadro numerologico completo è un qualcosa di più complesso e più veritiero ancora di questo semplice esempio,però di certo ci fornisce indicazioni fondamentali ai fini della costruzione del nostro gruppo squadra.

La mia domanda è ma un ex giocatore famoso,”esperto” di dinamiche di spogliatoio,le ha queste competenze conoscitive?? A voi le eventuali risposte e considerazioni…..

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