È proprio di questi giorni un intervista di Thomas Muller non proprio “tenera” nei confronti di un suo illustre ex allenatore.
Premetto che non amo mai sentire dichiarazioni a posteriori dove si dice male di certi giocatori e allenatori,mi piacerebbe di più magari si organizzassero dei confronti( volendo anche pubblici o “mediatici”) dove le persone però si chiariscono faccia a faccia.
Detto questo,mi sono permesso di analizzare in maniera “discretamente” approfondita il quadro di Thomas Muller per cercare di capire un po meglio la situazione.
THOMAS MULLER 13/09/1989
Il numero più presente nel quadro di Thomas Muller è il 3(lettere L,U),la sua personalità è 4(si ottiene sommando tutte le lettere del suo nome e cognome esatto),il suo desiderio inconscio, profondo ,più forte è 6(somma delle vocali del suo nome e cognome ).
Come si traduce tutto questo?
Per il mio metodo di profilazione atleti si traduce in maniera molto semplice:
Il numero 3 desidera sentirsi al centro,sentirsi importante,desidera ricevere complimenti e nello stesso tempo è un numero che porta allegria,spensieratezza,creatività.
Il desiderio inconscio 6 spinge il giocatore a voler lavorare in un ambiente sereno,in un ambiente dove lui possa andare con tranquillità, sentendosi bene.
Nello stesso tempo desidera anche che certe sue idee vengano seguite dal coach e dalla squadra,il 6 è un numero piuttosto pignolo a cui piace la precisione.
Personalità 4 farà operare questo giocatore con costanza,impegno e praticità, soprattutto se a lui sarà chiaro il suo ruolo in campo e se osserverà un certo ordine,un certo rigore sul terreno di gioco!
Quindi riassumendo:
Muller desidera sentirsi importante per la squadra e avere un suo ruolo preciso in campo,riconosciuto dal coach e dai compagni.
Vuole andare al campo di allenamento sereno e per divertirsi, ma mettendo grande impegno e professionalità .
Gli piacerebbe che qualche sua idea venisse presa in considerazione dal coach e che il coach stabilisse regole più chiare a livello di gioco.
Se tutto questo si verifica Thomas Muller poi,coi numeri che possiede(vedi il 3 forte) è in grado di trascinare tutto il gruppo con la sua allegria e la sua tenacia oltre che fornire qualità e creatività in campo con le sue importanti doti tecniche.
Considerato questo quadro e alla luce degli anni passati sotto allenatori “maniacali” a livello ideologico come Van Gaal e Pep Guardiola è evidente come possa non essere scattato l”idillio” tra Muller e Ancelotti.
Penso che ad altissimi livelli non esistano allenatori “superficiali” che non mettano regole precise di gioco per la loro squadra,magari qualche coach é più “fissato” di altri sul rispetto degli schemi o su una certa ideologia di gioco,ma si tratta comunque di allenatori estremamente validi e preparati.
Ancelotti magari rispetto a Guardiola è un coach che lascia più libero spazio all’inventiva in campo,Guardiola magari consente la medesima inventiva però all’interno di un movimento di squadra più armonico,più “organizzato” e ripetuto a memoria, ma si tratta in ogni modo di sfumature,entrambi sono allenatori di livello assoluto,”mondiale”.
Allora il problema dov’è?
Secondo me il problema è sempre lo stesso,non si conoscono mai con esattezza quelle che sono le reali caratteristiche mentali e caratteriali di allenatori e giocatori fino a ché non si trovano veramente a lavorare insieme,quello che viene riferito di loro da chi li conosce o ci ha lavorato in precedenza non è mai del tutto veritiero,si avvicina alla verità, ma mai in maniera esaustiva.
Come sappiamo bene però sono i minimi dettagli,i particolari,a fare la differenza in ogni campo e quindi un sistema che ancora si basa sul “riferito” o sul “sentito dire” di altre persone non può di certo produrre risultati perfetti,nè altresì troppo significativi.
In questo contesto si inserisce il mio metodo,proprio allo scopo di fornire uno strumento che in maniera “scientifica” e anticipatoria sappia dire quali sono le peculiarità mentali e caratteriali di un certo atleta o allenatore e quindi poi non faccia sprecare tempo e denaro durante la stagione per realizzare la giusta chimica “caratteriale ” all’interno di una squadra.
Utilizzando per esempio la mia metodologia la dirigenza del Bayern Monaco avrebbe potuto prevedere in anticipo che tra Ancelotti e Thomas Muller non si sarebbero potute creare le giuste “alchimie” e che quindi sarebbe stato preferibile,considerata la caratura internazionale di Ancelotti e l’importanza che Muller riveste nel mondo e nello spogliatoio Bayern,fare una scelta tra uno o l’altro.
https://www.ilposticipo.it/calcio/muller-che-frecciata-ad-ancelotti-quando-se-ne-andato-guardiola-il-bayern-e-diventato-il-far-west/